Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/69

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fece il dolor ciò che non seppe il ferro.

Piansi, vedovo sposo,
Berenice cattiva, e piansi ancora
negli affetti d’Augusto
Berenice infedel.
Berenice. Ma fosti ingiusto.
Vologeso. Pieno di gelosia, d’ira e d’amore
qui venni ignoto. Amico
Aniceto mi resi, e nella reggia
m’apri ingresso il canto
che ne’ primi anni miei fu mio diletto.
Ciò che tentai ti è noto;
ora son fra catene e son felice,
poiché dar m’è concesso
un congedo e un amplesso a Berenice.
Berenice. Amplesso fra catene
è misero piacer. Se ad ispezzarle
può giovar sangue o pianto,
pianto e sangue si versi.
Vadasi a’ piè d’Augusto...
Vologeso. Ah, Berenice, ah temi
d’espormi a piú gran mali.
Un rivai non si salva
che per farlo piú misero.
Berenice. Il tuo rischio
è vicin; che far posso?
Vologeso. Tenta altra via, se mi vuoi salvo. Questa
per te inutile fia, per me funesta.

SCENA XII

Niso, e i suddetti.

Niso. Presto, regina !

Berenice. Niso?
Niso. Aniceto ti chiede.