Pagina:Zeno, Apostolo – Drammi scelti, 1929 – BEIC 1970951.djvu/70

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Vologeso. Intendo il mio destin.

Niso. Costui si renda
al carcere, o custodi.
Berenice. O Dio! pur breve
è un momento felice!
Vologeso. Addio! se puoi, mi salva, o Berenice.
Salvami pur, se puoi;
dammi la libertá;
ma ti sovvenga poi
che la tua fé mi è cara
piú che la tua pietá.

SCENA XIII

Berenice ed Aniceto con guardie.

Aniceto. Agli attesi spettacoli sol manca

l’alto onor de’ tuoi sguardi.
Lá Cesare ti attende. Ecco i custodi.
Berenice. Parto, Aniceto, e lieta
vi andrei con un tuo dono.
Aniceto. Ad Augusto, al mio zelo,
servo nel tuo voler. M’apri il tuo core.
Berenice. (Secondi il ciel ciò che mi detta amore!)
(ad Aniceto) Nacque Parto e vassallo a Vologeso
quei cui spronò poc’anzi un cieco zelo
al delitto infelice. A lui dèe molto
l’Armenia, il re mio padre e Berenice.
Giusta è ben la sua pena, e giusta è l’ira
del tuo signor; pur salvo il bramo.
Aniceto. Ei troppo,
regina, è reo.
Berenice. Ma reo per troppo zelo.
Aniceto. Chi piu di Berenice