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Pagina:Zibaldone di pensieri I.djvu/296

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268 pensieri (160-161)

l’uomo e del mondo. Le Comité d’instruction publique réçut ordre de présenter un projet tendant à substituer un culte raisonnable au culte catholique! (Lady MORGAN, France(161) l. 8, 3me édit. française, Paris 1818, t. II, p. 284, note de l’auteur). E non vedevano che l’imperio della pura ragione è quello del dispotismo per mille capi, ma eccone sommariamente uno. La pura ragione dissipa le illusioni e conduce per mano l’egoismo. L’egoismo, spoglio d’illusioni, estingue lo spirito nazionale, la virtú ec., e divide le nazioni per teste, vale a dire in tante parti quanti sono gl’individui. Divide et impera. Questa divisione della moltitudine, massimamente di questa natura, e prodotta da questa cagione, è piuttosto gemella che madre della servitú. Qual altra è la cagione sostanziale della universale e durevole servitú presente a differenza de’ tempi antichi? Vedete che cosa avvenne ai Romani, quando s’introdusse fra loro la filosofia e l’egoismo in luogo del patriotismo. Il qual egoismo è cosí forte che dopo la morte di Cesare, quando parea naturalissimo che le antiche idee si risvegliassero ne’ Romani, fa pietà il vederli cosí torpidi, cosí indifferenti, cosí tartarughe, cosí marmorei verso le cose pubbliche. E Cicerone nelle Filippiche, il cui grande scopo era di render utile la morte di Cesare, vedete se predica la ragione, e la filosofia, o non piuttosto le pure illusioni, e quelle gran vanità che aveano creata e conservata la grandezza romana (8 luglio 1820). Vedi p.857, capoverso 1.


*   In proposito di quello che ho detto p. 145, osservate come infatti l’eloquenza vera non abbia fiorito mai se non quando ha avuto il popolo per uditore. Intendo un popolo padrone di se e non servo, un popolo vivo e non un popolo morto, sia per la sua condizione in genere, sia in quella tal congiuntura, come alle nostre prediche il popolo non è vivo, non