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(288-289-290) pensieri 369

la catena delle scimmie per passare i fiumi, cosí cento altri esempi dell’aiuto scambievole che le bestie si prestano per vantaggio comune e forse anche talvolta per vantaggio del solo bisognoso e aiutato.


*   Tutte le cose si desiderano perfette relativamente al loro genere. Tuttavia, perché il perfetto è rarissimo in tutte le specie di cose, coloro che imitano o contraffanno sogliono mescolare alla imitazione qualche difetto, cioè imitare piuttosto (289) e figurare e scegliere l’individuo difettoso che il perfetto, per render la imitazione piú verisimile e credibile e fare inganno e persuadere che il finto sia vero. E laddove il difetto scema pregio all’imitato e vi si biasima, accresce pregio all’imitazione e vi si loda. Cosí, se tu vuoi contraffare un filo di perle, non le fai tutte tonde perfettamente, sebbene in un filo vero le vorresti tutte cosí; ed imiti piuttosto una gemma di un prezzo mediocre, di quello che contraffarne una inestimabile. Cosí dunque loderemo sempre piú l’Achille difettoso di Omero, che l’Enea, il perfetto eroe di Virgilio, a cagione della credibilità, del vantaggio che ne cava l’illusione e la persuasione. Ed estenderemo questa osservazione a regolamento di tutti i poeti, quando scelgono qualche oggetto da imitare, acciocché rifiutino gli eccessi tanto di perfezione quanto d’imperfezione, intorno alla quale siamo pure nello stesso caso. Applicate quest’ultima riflessione ai protagonisti di Lord Byron (20 ottobre 1820). (290)


*   Alla p. 283 aggiungi. L’uomo non si avvede mai precisamente del punto in cui egli si addormenta, per quanto voglia proccurarlo. Ora il sonno non è il fine della vita, ma certo un interrompimento e quasi un’immagine di esso fine, e se l’uomo non può sentire il punto in cui le sue facoltà vitali restano come sospese, molto meno quando sono distrutte. Forse anche