Pagina:Zibaldone di pensieri II.djvu/287

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274 pensieri (929-930)

ziana o etiopica, come pure i culti popolari primitivi di tutte queste nazioni (ivi, 37, 38 principio e fine); questa lingua, dico, antichissima, ricchissima, perfettissima, avendo otto casi, non si serve delle preposizioni coi nomi (i suoi otto casi rendono superfluo l’uso delle preposizioni, ivi, 52 fine), ma le adopera esclusivamente da prefiggersi ai verbi, come si fa in greco, laddove, sole, rimangonsi prive affatto d’ogni significato (ivi). Cosí che tutte le sue preposizioni sono destinate espressamente ed unicamente alla composizione e a variare e moltiplicare col mezzo di questa i significati  (930) dei verbi. (Altre particolarità di quella lingua analoghe affatto alle particolarità e pregi delle nostre lingue antiche, come formalmente l’osserva l’estensore dell’articolo, puoi vederle, se ti piacesse, nel fine d’esso articolo, cioè dalla metà della p. 52 a tutta la p. 53) (11 aprile 1821).


*    Oggi l’uomo è nella società quello ch’é una colonna d’aria rispetto a tutte le altre e a ciascuna di loro. S’ella cede, o per rarefazione o per qualunque conto, le colonne lontane, premendo le vicine, e queste premendo né piú né meno in tutti i lati, tutte accorrono ad occupare e riempiere il suo posto. Cosí l’uomo nella società egoista. L’uno premendo l’altro, quell’individuo che cede in qualunque maniera, o per mancanza di abilità o di forza o per virtú e perché lasci un vuoto di egoismo, dev’esser sicuro di esser subito calpestato dall’egoismo che ha dintorno per tutti i lati e di essere stritolato come una macchina pneumatica dalla quale, senza le debite precauzioni, si fosse sottratta l’aria (11 aprile 1821).


*    A quello che ho detto delle guerre antiche paragonate colle moderne aggiungete che una nazione intera potrà muover guerra per qualche causa ingiusta (e ciò ancora piú difficilmente che il principe), ma