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(1342-1343) | pensieri | 101 |
fetto e superiore in perfezione a tutti gli enti possibili; ma possono anche essere imperfezioni, e talora lo sono, pure relativamente ec. Anche la necessità di essere o di essere in un tal modo e di essere indipendentemente da ogni cagione è perfezione relativa alle nostre opinioni ec. Certo è che, distrutte le forme platoniche preesistenti alle cose, è distrutto Iddio (18 luglio 1821).
* Il nostro gli, il nostro gn e simili suoni, sono distinti da tutti gli altri, e, volendo esattamente rappresentarli, converrebbe farlo con caratteri particolari e distinti; giacché il gli, benché partecipi del suono di g e di l, ne partecipa come (1343) suono affine, alla maniera di tanti altri, che pur si distinguono da’ loro affini con caratteri propri; ma in realtà non è né g, né l, e non contiene precisamente nessuno dei due, ed è una consonante distinta ed unica, quando anche si voglia chiamare composta, come la z, la quale sarebbe male espressa con ts o ds ec. Cosí la f è differente dal p, quantunque sia composta di questo suono e di una aspirazione o soffio, e i greci anticamente l’esprimessero col carattere del p e con quello dell’aspirazione, cioè H. Quel suono che contiene veramente il g e la l è quello della nostra parola inglese o della francese aigle, anzi generalmente del francese gl, ben diverso dal nostro gli. Tuttavia si può lodare l’avere (per maggior semplicità dell’alfabeto) rappresentato questo suono co’ due caratteri del suono de’ quali partecipa; il che dimostra la sottigliezza con cui s’é analizzata la voce articolata, fino a decomporre parecchi suoni che non equivalgono precisamente a verun altro. Questa lode però spetta particolarmente alla lingua italiana, giacché i francesi esprimono il detto suono con due ll, e cosí gli spagnuoli. Carattere insufficiente e male appropriato, e che dimostra minor sottigliezza di analisi. Vedi p. 1345, capoverso 2. Nel