Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/122

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108 pensieri (1353-1354)

stessa lor mente. Ma un tal uomo, in tali circostanze, si sarebbe probabilmente formata anche una lingua sufficiente ec. Questo è confermato dal vedere: 1o, Che tra gli antichi, in piccole differenze di tempi e di lumi, si trovano grandissime differenze di pensare e di filosofia, secondo le diverse circostanze. Quanto è distante Tacito da Livio? Appena un secolo. Morí Livio l’anno 17, nacque Tacito, secondo il Lipsio (Vita Taciti) verso il 54 di Cristo, cioè 37 anni dopo. Quanto progresso potevano aver fatto le cognizioni universali ec., e lo spirito umano generalmente, in sí poco tempo? Eppure qual differenza di profondità! Anzi si può dire che Livio è il tipo del genere storico antico, Tacito del moderno. 2o, Che tra i moderni si trovano pure le stesse differenze in un medesimo tempo ec. per diverse circostanze di vita. Chi non sa che l’uomo e l’ingegno e i parti e i frutti dell’ingegno, tutto è opera delle circostanze?  (1354)

Da queste osservazioni deducete che siccome le circostanze presenti, sí favorevoli alla riflessione e alla investigazione degli astratti, non sono naturali, cosí la natura aveva ben provveduto anche allo stato sociale dell’uomo, anche a quelle verità che dovevano giovare a questo stato e servirgli di base; verità ben note agli antichi, tanto meno profondi di noi. Che giovano finalmente le verità astratte, quando anche in un eccesso di metafisica la mente umana non si smarrisse? Quanto erano piú utili quelle verità che io stabiliva circa la politica ec. di queste piú metafisiche, alle quali ora mi porta l’avanzamento e il naturale andamento e assottigliamento successivo del mio intelletto! Cosí che si può dire che la filosofia (intendendo la morale, ch’é la piú, e forse la sola utile) era, quanto all’utilità, già perfetta al tempo di Socrate, che fu il primo filosofo delle nazioni ben conosciute; o vogliamo dire al tempo di Salomone. Ed ora, benché tanto avanzata, non è piú perfetta, anzi meno, perché