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118 | pensieri | (1368-1369-1370) |
questo un’altra. Oggi la tal cosa mi dà noia, domani no. In questa circostanza no, in questa sí. Nulla è dunque per se medesimo ed assolutamente né mondo né immondo. Ma noi, secondo la solita opinione dell’assoluto, pigliamo per esemplare d’immondizia il porco, il quale è tanto mondo quanto qualunque altro animale, perché quelle materie dove ama di ravvolgersi e che a noi fanno noia, a lui né a suoi simili non danno noia e quindi per la (1369) sua specie non sono sozze. Bensí le daranno noia e saranno sozze per lei molte cose per noi pulitissime. Di cento altre qualità dite lo stesso che del mondo e immondo. (22 luglio 1821)
* Qual è stato naturale? quello dell’ignorante o quello dell’artista? Ora l’ignorante non conosce né sente quasi nulla del bello d’arte, poco ancora del bello naturale e d’ogni bello ec. Un uomo affatto rozzo appena sarà tócco dalla musica piú popolare. Anche alla musica si acquista gusto coll’assuefazione sí diretta come indiretta. E pur la musica sembra quasi la piú universale delle bellezze ec. Ora dico io. Il bello non è bello se non in quanto dà piacere ec. Una verità sconosciuta è pur verità, perché il vero non è vero in quanto è conosciuto. La natura non insegna il vero, ma se ha da esistere il bello assoluto, non lo possiamo riconoscere fuorché in un insegnamento della natura. Or come sarà assoluto quel bello che, se l’uomo non è in condizione non naturale, non può produrre l’effetto suo proprio, indipendentemente dal quale nessuno può pur concepire che cosa sia né possa (1370) essere il bello? (22 luglio 1821).
* Non solamente tutte le facoltà dell’uomo sono una facoltà di assuefarsi, ma la stessa facoltà di assuefarsi dipende dall’assuefazione. A forza di assuefazioni si piglia la facilità di assuefarsi, non solo