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(1589-1590-1591) pensieri 251



*    Chi ha perduto la speranza d’esser felice, non può pensare alla felicità degli altri, perché l’uomo non può cercarla che per rispetto alla propria. Non può dunque neppure interessarsi dell’altrui infelicità (30 agosto 1821).


*    Vuoi tu vedere l’influenza dell’opinione e dell’assuefazione sul giudizio e sul sentimento, per cosí dire, fisico delle proporzioni; anzi come questo nasca totalmente dalle dette cause, e ne sia interamente determinato?  (1590) Osserva una donna alta e grossa vicina ad un uomo di giusta corporatura. Assolutamente tu giudichi e ti par di vedere che le dimensioni di quella donna sieno maggiori di quelle dell’uomo strettamente parlando. Ragguaglia le misure e le troverai spessissimo uguali, o maggiori quelle dell’uomo. Osserva una donna di giusta corporatura vicino ad un uomo piccolo. Ti avverrà lo stesso effetto e lo stesso inganno. Similmente in altri tali casi. Questi sono dunque inganni dell’occhio? e da che prodotti? che cosa inganna lo stesso senso? l’opinione e l’assuefazione (30 agosto 1821). Alla Commedia in Bologna vidi una donna vestita da uomo; pareva un bambolo. In un altro atto ella uscí fuori da donna, facendo un altro personaggio; mi parve, com’era, un gran pezzo di persona.


*    Non si sa che i costumi de’ romani passassero ai greci neppur dopo Costantino. Dico, non questo o quel costume, ma la specie e la forma generale de’ costumi, come quella che da’ greci passò realmente a’ romani, e da’ francesi agl’italiani principalmente, e agli altri popoli civili proporzionatamente. Da che i costumi de’ greci furono formati, essi li comunicarono agli altri, ma non li ricevettero mai piú da nessuno. Quindi la sí lunga incorruttibilità della loro lingua, e la  (1591) sua durata fino al presente. La tenacità