Pagina:Zibaldone di pensieri III.djvu/431

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(1874-1875-1876) pensieri 417

Similmente osservate che, se tu ascolti, come spessissimo accade, un pezzo, per esempio, di un’aria che tu già conosci ed il seguito di questo pezzo è diverso da quello che tu pur conosci, tu provi subito un senso di discordanza, perché questa diversità si oppone alla tua assuefazion particolare; ma sospendi il tuo giudizio e ben tosto lo determini  (1875) favorevolmente e provi il senso dell’armonia e melodia, cioè convenienza, perché detta diversità è poi conforme alla tua assuefazion generale in fatto di convenienze musicali, la quale assuefazione, e non altro, è la base, la ragione, la materia ec. del contrapunto. E quest’assuefazion generale comprende molte diversità di combinazioni delle stesse parti o di alcune di esse con altre ec. Il detto effetto è comunissimo, perché è comunissima e spesso inevitabile la detta circostanza che lo produce e, posta questa, il detto effetto ne segue immancabilmente anche ne’ piú intelligenti ed avvezzi alla piú gran varietà delle combinazioni musicali.

Queste osservazioni possono rendere molto bella ragione del perché la vera novità sia generalmente considerata come rarissima e difficilissima in fatto di musica, cioè di armonia e soprattutto di melodia, a differenza della pittura, della scultura, della poesia, dell’eloquenza ec. Infatti un’assoluta novità in musica non può esser altro che disarmonia, perché sarebbe sconvenienza dalle assuefazioni generali. Anche nella poesia e nella prosa ciò che spetta puramente all’armonia e melodia non è quasi punto capace di novità. Cioè le nuove combinazioni in  (1876) questo genere sarebbero facilissime e infinite, ma non sarebbero piú armonie né melodie, perché non converrebbero coll’assuefazione della propria nazione e lingua; mentre che l’assuefazione è il solo fondamento, ragione, elemento, principio costitutivo dell’armonia e melodia. Nelle diverse nazioni e lingue diversissime