(2468-2469-2470) |
pensieri |
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verata da tutti i maestri fra le parti e gl’istrumenti principalissimi dello stile poetico o anche prosaico ornato e sublime ec. Voglio dire ch’ella è cosí piacevole perché rappresenta piú idee in un tempo stesso (al contrario dei termini). E però ancora si raccomanda al poeta (ed è effetto e segno notabilissimo della sua vena ed entusiasmo e natura poetica e facoltà inventrice e creatrice) la novità delle metafore. Perché grandissima, anzi infinita parte del nostro discorso è metaforica, e non perciò quelle metafore di cui ordinariamente si compone risvegliano piú d’una semplice idea. (2469) Giacché l’idea primitiva significata propriamente da quei vocaboli traslati è mangiata a lungo andare dal significato metaforico, il quale solo rimane, come ho pur detto, loc. cit. E ciò quando anche la stessa parola non abbia perduto affatto, anzi punto, il suo significato proprio, ma lo conservi e lo porti a suo tempo. Per esempio, accendere ha tuttavia la forza sua propria. Ma s’io dico accender l’animo, l’ira ec., che sono metafore, l’idea che risvegliano è una, cioè la metaforica, perché il lungo uso ha fatto che in queste tali metafore non si senta piú il significato proprio di accendere, ma solo il traslato. E cosí queste tali voci vengono ad aver piú significazioni quasi al tutto separate l’una dall’altra, quasi affatto semplici e che tutte si possono omai chiamare ugualmente proprie. Il che non può accadere nelle metafore nuove, nelle quali la moltiplicità delle idee resta, e si sente tutto il diletto della metafora: massime s’ell’é ardita, cioè se non è presa sí da vicino che le idee, benché diverse, (2470) pur quasi si confondano insieme e la mente del lettore o uditore non sia obbligata a nessun’azione ed energia piú che ordinaria per trovare e vedere in un tratto la relazione, il legame, l’affinità, la corrispondenza d’esse idee, e per correr velocemente e come in un punto solo dall’una all’altra; in che consiste il piacere della