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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2470

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[p. 259 modifica] pur quasi si confondano insieme e la mente del lettore o uditore non sia obbligata a nessun’azione ed energia piú che ordinaria per trovare e vedere in un tratto la relazione, il legame, l’affinità, la corrispondenza d’esse idee, e per correr velocemente e come in un punto solo dall’una all’altra; in che consiste il piacere della [p. 260 modifica]loro moltiplicità. Siccome, per lo contrario, le metafore troppo lontane stancano; o il lettore non arriva ad abbracciare lo spazio che è tra l’una e l’altra idea rappresentata dalla metafora, o non ci arriva in un punto, ma dopo un certo tempo; e cosí la moltiplicità simultanea delle idee, nel che consiste il piacere, non ha piú luogo (10 giugno 1822). Vedi p. 2663.


*    Proma, voce latina, femminino sostantivo di promus1, è da aggiungersi al lessico e all’Appendice del Forcellini. Sta in un frammento del libro primo Æconomicorum di Cicerone, portato da Columella, e nella mia edizione di Senofonte (Lipsiae 1804, cura Car. Aug. Thieme, ad recensionem Wellsianam), t. IV, p. 407. Vi si legge haec primo tradidimus. Errore. Leggi promae. Corrisponde

Note

  1. Il Forcellini dice: Promus i, m. (cioè mascolino) semplicemente, e non ha esempi del feminino, se non uno in aggettivo.