Pagina:Zibaldone di pensieri IV.djvu/319

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(2560-2561-2562) pensieri 307

per esempio, di statura gigantesca e di temperamento robustissimo, l’altro fiacchissimo e piccolissimo; e che questo accada indipendentemente da ogni causa visibile o accidentale o amovibile; che accada nonostante una medesimissima educazione ed esercizio fisico; che accada e resti manifestamente determinato fin dalla nascita dell’uno e dell’altro: questo, dico io, in qual altra specie d’animali si trova? Specie, dico, e non genere, perché, per esempio, diverse specie di cani sono diversissime di grandezza, ma non cosí gl’individui di ciascuna d’esse specie fra se stessi, neppur pigliandoli da diverse famiglie, da diverse patrie, da diversi paesi, da diversi climi.

E fermandomi e ristringendomi alla differenza che passa fra le proporzioni fisiche degl’individui umani, io dico che i  (2561) due estremi di questa differenza sono cosí lontani, che niun’altra specie d’animali, considerata nelle stesse circostanze di famiglia, patria, clima ec., offre di grandissima lunga due individui cosí differenti di grandezza come sono gl’individui umani tutto giorno e massimamente pigliandoli da’ due sopraddetti estremi.

Certo è che la natura a ciascuna specie d’animali (come anche di piante ec.) ha assegnato certe proporzioni, né tanto strette che l’uno individuo sia precisamente della misura dell’altro, né tanto larghe che non si possa quasi definir nemmeno lassamente la grandezza propria degl’individui di quella specie. Ora di qualunque specie d’animali vi discorra un naturalista, ve ne dirà presso a poco la grandezza, e qualunque individuo voi ne veggiate corrisponderà o si  (2562) discosterà poco da quella, e in somma la misura della grandezza sarà sempre per voi una qualità distintiva di quella specie d’animali, e pigliandola a un dipresso (tanto piú a un dipresso quanto la loro grandezza specifica è maggiore assolutamente) non t’ingannerà mai. Poniamo anche caso che d’una specie