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(2979-2980-2981) pensieri 113

d’immaginativa si richiede allo stile, ossia all’esecuzione che all’invenzione. Anzi si può dire che lo stile poetico, e nominatamente quello di Virgilio, sia un composto di continue, innumerabili e successive invenzioni. Ogni metafora, ogni aggiunto che abbia quella mirabile  (2980) e novità ed efficacia ch’e’ sogliono avere in Virgilio, sono tante particolari e distinte invenzioni poetiche, come sono invenzioni le similitudini, e richiedono una continua energia, freschezza, mobilità, ricchezza d’immaginazione, e un concepir sempre vivamente e quasi sentire e vedere qualsivoglia menoma cosa che occorra di nominare o di esprimere eziandio di passaggio e per accidente. Anche in ogni altra parte dell’esecuzione, cioè nelle immagini ec. e nella vena degli affetti, anche in situazioni che per la invenzione sono patetichissime ec. Virgilio ne’ sei ultimi libri è inferiore a se stesso, che che ne dica Chateaubriand. Vedi p. 3717.

In verità questo affievolimento e spossamento dell’immaginazione, del calore, dell’entusiasmo in un poema di lungo spirito, non solo ci dee parer perdonabile, ma cosí naturale ch’egli sia quasi inevitabile anche ai piú grandi e veri poeti. Massime considerando quella continuità d’azione che si richiede all’immaginativa, nel modo spiegato di sopra. Ma Omero, da niuno attingendo, non avendo esemplari coll’uso e meditazione de’ quali, se non altro, ristorasse le sue forze, si rinfrescasse e ripigliasse animo (come accade anche ai piú originali poeti), senz’altro né fonte, né  (2981) soccorso, né modello, né sprone che se medesimo, la sua propria immaginativa e la natura, in uno, anzi in due interi poemi piú lunghi di tutti quelli ch’essi poscia hanno prodotti, non mostra mai né quanto all’invenzione né quanto allo stile il menomo languore o isterilimento, ma dura fino all’ultimo colla stessa freschezza, vivacità, efficacia, ricchezza, copia, impeto, cosí intero di forze, cosí

Leopardi. - Pensieri, V. 8