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pensieri |
(3368-3369-3370) |
l’infima, ma anche della media latinità, come Beda ec. Ma era già troppo tardi, sí perché la lingua latina era già corrotta e moribonda per tutto, anche in Italia sua prima sede, sí perché l’impero latino era nel caso stesso. Quindi i Sassoni facilmente distrussero la lingua latina in Inghilterra, ancora inferma e mal piantata, propria solo dei dotti (com’io credo), e le sostituirono la (3369) teutonica, trionfando allo stesso tempo (almeno in molta parte dell’isola) anche dell’idioma nazionale, indigeno, ἐπιχώριος e volgare, cioè del celtico ec., al qual trionfo doveva pure aver già contribuito la lingua latina, soggiogata poi anch’essa, e piú presto ed interamente dell’indigena, da quella de’ conquistatori. Laddove nelle Gallie i Franchi non poterono mica introdurre la lingua loro, benché conquistatori, né estirpar la latina, ben radicata, e per lunghezza di tempo, e perché insieme con essa erano penetrati e stabiliti nelle Gallie i costumi, la civiltà, le lettere, la religione latina, e perché quivi detta lingua non era già propria ai soli dotti, ma comune al volgo, ond’essi conquistatori l’appresero, e parlata ec. Cosí dicasi de’ Goti, Longobardi ec. in Italia, de’ Vandali ec. in Ispagna. Che se la lingua latina in Italia, in Francia, in Ispagna trionfò delle lingue germaniche, benché parlate da’ conquistatori, può esser segno ch’ella ne avrebbe pur trionfato nella Germania, ov’elle parlavansi da’ conquistati, se non l’avessero impedito le cagioni dette di sopra. Perocché si vede che la lingua latina trionfava (3370) dell’altre, non tanto come lingua di conquistatori e padroni, superante quella de’ conquistati e de’ servi, né come lingua indigena o naturalizzata, superante le forestiere, avventizie e nuove; quanto come lingua cólta e formata, superante le barbare, incólte, informi, incerte, imperfette, povere, insufficienti, indeterminate. Altrimenti non sarebbe stato, come fu, impossibile ai successivi conquistatori d’Italia, Francia, Spagna, il