Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3369

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[p. 346 modifica] teutonica, trionfando allo stesso tempo (almeno in molta parte dell’isola) anche dell’idioma nazionale, indigeno, ἐπιχώριος e volgare, cioè del celtico ec., al qual trionfo doveva pure aver già contribuito la lingua latina, soggiogata poi anch’essa, e piú presto ed interamente dell’indigena, da quella de’ conquistatori. Laddove nelle Gallie i Franchi non poterono mica introdurre la lingua loro, benché conquistatori, né estirpar la latina, ben radicata, e per lunghezza di tempo, e perché insieme con essa erano penetrati e stabiliti nelle Gallie i costumi, la civiltà, le lettere, la religione latina, e perché quivi detta lingua non era già propria ai soli dotti, ma comune al volgo, ond’essi conquistatori l’appresero, e parlata ec. Cosí dicasi de’ Goti, Longobardi ec. in Italia, de’ Vandali ec. in Ispagna. Che se la lingua latina in Italia, in Francia, in Ispagna trionfò delle lingue germaniche, benché parlate da’ conquistatori, può esser segno ch’ella ne avrebbe pur trionfato nella Germania, ov’elle parlavansi da’ conquistati, se non l’avessero impedito le cagioni dette di sopra. Perocché si vede che la lingua latina trionfava