Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/390

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(4011-4012) pensieri 385

spiega ἄλλα per οὐκ ἐοικότα aberrantia a proposito. Ben può essere che questo sia il proprio senso e l’origine di tal uso della voce ἄλλα, sí presso Euripide sí presso Fenice. Con tutto ciò non credo tal uso alieno dal nostro proposito e dall’analogia col sopraddetto uso italiano ec. (10 gennaio 1824).


*    Diminutivi positivati. Scintilla e suoi derivati ec. Vedi l’etimologia di scintilla nel Forcellini e nelle note al Timone di Luciano, principio, Opera, ediz. Amstel., 1687, t. I, p. 55, not. 7 (11 gennaio, domenica, 1824).


*    Al detto altrove dell’antico meno (tema di memini) e del nostro rammentare ec., che forse ne deriva ec., aggiungi mentio, verbale dimostrativo del supino mentum, onde noi ec. menzionare ec. - Mentovare ec. (11 gennaio, domenica, 1824). Vedi la p. 4016.


*    Ayrarse o airarse, airado ec., airarsi ec. da aggiungersi  (4012) al detto altrove in proposito dell’antico latino iror aris. E vedi il glossario in adirari, irari ec. se ha nulla (11 gennaio, domenica, 1824).


*    Non mi ricordo a qual proposito, ho detto altrove che noi siam soliti di usare gli aggettivi singolari mascolini in forma di avverbi. Cosí anche gli spagnuoli, per esempio demasiado per demasiadamente (che credo si dica altresí), infinito (D. Quijote par.I, c. 49). per infinitamente (che pur credo si dica) ec. Massime l’antico, cioè il buono e vero, spagnuolo, come pur s’ha a dire circa l’italiano in cui quest’uso è proprio piú particolarmente dell’antico, e quindi anche oggi familiare singolarmente ai poeti ec. Cosí i francesi fort per fortement, in senso di molto (come anche noi forte ec.). Pare però che quest’uso sia