Vai al contenuto

Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/430

Da Wikisource.
(4046-4047) pensieri 425



*    Al capoverso 3, di questa pag. Dubito che anche in francese e in ispagnuolo anche piú vi sieno usi simili. Vedi, per esempio, il fine del pensiero precedente (14 marzo 1824).


*    I nostri nomi diminutivi o disprezzativi ec. in acchio ecchio ec. e i verbi diminutivi o frequentativi o disprezzativi ec. in acchiare ecchiare ec. sono di una forma espressamente originata dal latino, cioè dalla forma diminutiva o frequentativa  (4047) ec. in culus e culare. Lo stesso dico de’ nomi e verbi francesi diminutivi o frequentativi o disprezzativi ec. in ail aille ailler iller eiller (sommeiller) ec. de’ quali altrove. E credo che anche lo spagnuolo in illo o illar ec. venga da essa forma latina (come periglio, péril ec. da periculum, del che in piú luoghi), piú tosto che da quella in illus illare ec. (15 marzo 1824).


*    Alle altre barbarie umane da me altrove notate si aggiunga la pederastia, snaturatezza infame che fu pure ed è comunissima in Oriente (per non dir altro) e non fu solo propria de’ barbari, ma di tutta una nazione cosí civile come la greca, e per tanto tempo (lasciando i romani), e sí propria che sempre che i greci scrivono d’amore in verso o in prosa, intendono (eccetto ben rade volte) di parlar di questo siffatto, voluto fino ridurre in sentimentale da Platone, massimamente nel Convivio e piú nel Fedro e altrove, e da Senofonte poi nel Convivio. E Saffo con tanta tenerezza canta la sua innamorata. Quanto noccia questo infame vizio alla società ed alla moltiplicazione del genere umano, è manifesto ec. ec. Aggiungansi similmente gli spettacoli de’ gladiatori, e l’altre barbarie romane ec. ec. (15 marzo 1824).


*    Diminutivi greci positivati. Luciano nel Dialogo di Doride e di Teti dice prima ἐς κιβωτὸν e poi indif-