Pagina:Zibaldone di pensieri VII.djvu/167

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162 pensieri (4228-4229)



*    Ritorta-ritortola. Primulus a um, e primulum per primus e primum avverbio. Osservisi che son voci dei comici, cioè del dir volgare.


*    Anticato per antico. Vedi Crusca.


*    Far le corna a uno ― κέρατά τινι ποιεῖν, detto della moglie. Artemidoro, de somniis, cap. XII, che lo chiama τὸ λεγόμενον. Vedi Tassoni, Varietà di pensieri, lib. IX, cap. 30.  (4229)


*    «Datti de’ polli, latte, capretti, giuncate, e delle altre delizie, che tutto l’anno ti serba». Pandolfini Trattato del governo della famiglia, ediz. Milano, 1811, p. 81 (Recanati, 30 novembre, festa di Sant'Andrea, 1826). «Vi si allegheranno degli altri.» Caro, Apologia, Parma, 1558, p. 26. «In Esiodo non sono delle voci che non sono in Omero ?» ib., p. 26-27. E cosí spessissimo.


*    Senza fargli altra risposta, cioè niuna. Sannazzaro, Arcadia, prosa XI, fine.


*    «Observe the French people, and mind how easily and naturally civil their address is, and how agreeably they insinuate little civilities in their conversation. They think it so essential, that they call an honest man and a civil man by the same name, of honnête homme; and the Romans called civility humanitas, as thinking it inseparable from humanity.» Chesterfield Letters to his son, lett. 95.


*    È naturale all’uomo, debole, misero, sottoposto a tanti pericoli, infortunii e timori, il supporre, il figurarsi, il fingere anco gratuitamente un senno, una sagacità e prudenza, un intendimento e discernimento, una perspicacia, una esperienza superiore alla propria, in qualche persona, alla quale poi mirando in ogni suo duro partito, si riconforta o si spaventa secondo