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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/102

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riuscirà col buco. Nana non deve rendere gli uomini che le si prestano.

— Perchè mo’ Mignon guarda così severamente la moglie? chiese Vandeuvres.

Si chinò, vide Rosa che si faceva tenera tenera per Fauchery. Questo gli fe’ capire la collera della vicina. Riprese ridendo:

— Diavolo, siete forse gelosa?

— Gelosa? disse Lucia, farente. Oh! davvero! se Rosa ha voglia d’aver Leone, glielo dò volentieri. Per quel che vale!..

Un mazzo di fiori per settimana, e ancora!.. Vedete, caro — mio, queste donne di teatro sono tutte le stesse. Rosa ha pianto di rabbia nel leggere l’articolo di Leone su Nana, io lo so. Allora capite, vuol anche lei un articolo e se lo guadagna.... Quanto a me, metterò Leone alla porta, la vedrete!

S’interruppe per dire al cameriere, ritto dietro di lei con le due bottiglie:

— Del Leoville.

Poi, soggiunse a voce più bassa;

-. Non voglio stfillare; non è il mio genere... Ma colei è una famosa donnaccia... Nei piedi di suo marito le farei balJar io una certa danza... Oh! questo non le porterà fortuna.

La non conosce il mio Fauchery, lei, un uomo disonesto che corre dietro alle donne, per farsi uno stato... Brava gente, affè!

Vandeuvres si studiò di acchetarla.

In quel punto, Bordenave, abbandonato da Rosa e da Lucia, arrabbiava, gridando che si lasciava morir papà di fame e di sete: quella fu una felice diversione, la cena languiva, nessuno mangiava: sì sciupava nei piatti dei crostin d’Ananas Pompadour e dei cedri.

Ma lo Sciampagna, che si beveva dalle portate in poi, animava a poco a poco i convitati di una ebbrezza nervosa. Si finiva a lasciarsi andare a minor riservatezza. Le do nne puntavano i gomiti sulla tavola messa a soqquadro: gli uomini per respirare tiravano indietro le seggiole.

Il caldo era intenso, la luce delle candele ingialliva maggiormente, fatta densa al disopra della tavola; a quando a quando, allorchè una nuca dorata chinaya sotto la pioggia