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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/164

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— Delle fragole! ripeteva, delle fragole! Ce n’è! Ie sento...

Zoè, un piatto! vieni a coglier delle fragole.

E Nana s’era accoccolata nel fango del viale, abbandonando l’ombrellino, mentre l’acquazzone le diluviava sulla testa. Le mani bagnate, coglieva fragole frammezzo alle foglie. Zoè però non recava il piatto richiesto. Mentre la giovane Nana.

si rialzava, fu presa dalla paura. Le era parso di vedere scivolare un’ombra.

— Una bestia! gridò,

Ma lo stupore l’inchiodò in mezzo al viale; era un uomo e l’aveva ravvisato.

— Come! gli è Bedè?... Che cosa fai qui tu, Bedé 2

— To! perdinci! rispose Giorgio. Son venuto.

Nana rimaneva stordita.

— Sapevi dunque per mezzo del giardiniere il mio arrivo..

Oh! che ragazzo e come sei inzuppato

— Ah! ecco ti dirò..La pioggia m’ha colto per istrada!

Eppoi, non ho volute risalir fino a Gumières, e nel traversare la Chou sono caduto in un maledetto buco.

D’un colpo Nana scordò le fragole.

Era tutta tremante ed impietosita. Quel povero Zizi in una buca d’acqua!

Lo trascinò verso casa, parlando di accendergli un gran fuoco.

— Sal, mormorò lui, fermandola nell’ombra, mi nascondevo perchè avevo paura d’essere sgridato, come a Parigi, quando vengo a trovarti, senza che tu me l’abbia detto.

Essa rise senza rispondere e lo baciò in fronte. Fin qui l’aveva trattato da biricchino, non pigliando sul serio le sue dichiarazioni, ridendosi di lui come d’un ometto che contava nulla. Ebbe un gran da fare per metterlo a posto.

“Nana volle ad ogni costo che il fuoco venisse acceso in camera sua: vi sì starebbe meglio. La vista di Giorgio non aveva sorpreso Zoè, avvezza a tutti gl’incontri, ma il giardiniere che recava le legna, rimase a bocca aperta scorgando quel signore, tutto fradicio, a cui era certo di non aver aperto la porta. —

Il giardiniere fu rimandato non avendosi più bisogno di