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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/404

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— $ì, continuò il ragazzo. Ed io non voglio.... Son io che tu devi sposare... Vengo per questo

— Eh? come? anche te! gridò lei: gli è dunque un male di famiglia... Ma giammai! quello è un bel gusto! vi ho. forse chiesto una simile porcheria?... Nè l’uno, nè l’altro, giammai!

Il viso di Giorgio si rischiarò. Se si fosse ingannato, per caso? riprese:

— Allora, giurami che non sei l’amante di mio fratallo.

— Ah! tu mi secchi troppo, alla fine! disse Nana, che si era alzata, ripresa d’impazienza. Va bene per un momento, ma quando ti ripeto che ho fretta!... Som l’amante di tuo fratello, se m’accomoda. Mi mantieni tu forse? Sei tu che paghi qui, per esigere che ti dia conto di me?... Sì, son l’amante di tuo fratello...

Giorgio le aveva afferrato il braccio e lo stringeva forte da stritolarglielo balbettando:

— Non dir così... non dir così.

Con un colpo si sciolse da quella stretta.

— Vedete un po’, quel monello!.. mi batte ora!... Bimbo mio, mi farai il piacere di andartene, e all’istante.... Io ti teneva per bontà. Proprio così! Puoi fare gli occhiacci a tua posta!... Non isperavi già d’avermi per mamma tutta la vita! Ho altro a fare che allevar de’ marmocchi.

Ei l’ascoltava în un’angoscia che lo irrigidiva, senza ribellarsi. Ogni parola lo colpiva nel cuore, così fortemente, che si sentiva morire. Lei, non vedendo tampoco il suo patimento, continuava, felice di sfogare su di lui tutta l’uggia di quella mattina.

— Écome tuo fratello, un altro bel mobile, anche quello!.. Mi aveva promesso duecento franchi. Ah! sì! posso aspettarlo... Non è pel suo denaro! Dio buono! non basta per la mia pomata.... Ma gli è che mi pianta in un bel imbarazzo! To’t_ ho da dirtela? esco per andar a guadagnarmi venticinque - luigi con un altro uomo.

Allora, culla testa smarrita, ei le sharrò l’uscita; e pian- “ geva e la supplicava a mani giunte, balbettando:

— Oh, no! ch, nol =