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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/416

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al punto di esser tranquillo, quando lasciava Nana e Satin insieme. L’avrebbe spinta egli a questo vizio, per allontanare gli uomini. Ma da quel lato pure, tutto si guastava. Nana ingannava Satin come tradiva: il conte, dandosi sfrenata a delle pazzie mostruose, raccogliendo delle ragazzaccie ai canti delle strade. Quando tornava a casa in carrozza, s’ncapricciava talvolta d’un sudiciume veduto sul lastrico, i sensi presi, l’immaginazione sbrigliata; faceva salire in camera quello sconcio, lo pagava e lo rimandava. Poi, sotto un travestimento mascolino, erano delle partite di piacere in case infami, degli spettacoli d’orgia in cui svagava la sua noia. E Satin, irritata di essere continuamerita piantata, metteva sottosopra il palazzo con scene atroci; era riuscita a prendere un impero assoluto su Nana, che la rispettava. Muffat sognò perfino un’alleanza; quand’ ei non osava, scatenava Satin.

Due volte ella aveva costretto la sua diletta a riprenderlo;

mentre lui si mostrava compiacente, l’avvertiva e spariva al menomo cenno della ragazza. Ma l’intesa non durava; anche Satin era pazza. In certi giorni rompeva tutto, mezza morta, rovinandosi in crisi d’amore e di rabbia, eppur, sempre bellina. Zoè probabilmente la sobillava, parlandole in segreto, nei cantucci, del suo grande affare, di quel RADO di cui non faceva ancor motto a nessuno.

Tuttavia dei moti di ribellione tentavano di rialzare ancora il conte Muffat. Lui che tollerava Satin da molti mesi, che avevo finito coll’accettare gli ignoti, quella fiumana d’uomini che attraversava l’alcova di Nana, s’adirava all’idea d’essere ingannato da qualcuno della sua società, o semplicemente di sua conoscenza. Quand’ essa gli svelò i suoi rapporti con Foucarmont, ei ne soffrì talmente, il tradimento del giovinotto gli parve così abbominevole, che volle provocarlo e battersi. Siccome non sapeva ove prendere dei testimoni per "un simile affare, sì rivolse a Labordette. Costui, stupefatto, non seppe far a meno dal ridere:

— Un duello per Nana... Ma, caro signoré, tutta Parigi si farebbe beffe di voi. Un uomo non si batte per Nana, è ridicolo.