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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/425

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+ — Batti più forte... uh! uh! sono arrabbiato, da giù «dunque!

Essa fa presa da un capriccio; volle per forza ch’ei venisse na sera da lei rivestito del suo gran costume da ciambellano; e quando l’ebbe lì in gran pompa colla spada, il cappello, i calzoni corti, bianchi, la giubba di panno rosso rabescata in oro, portando la chiave simbolica appesa alla falda sinistra, scoppiò in risate e motteggi. Quella chiave sopratutto destava la sua ilarità, la slanciava in una pazza fantasia di turpi schiarimenti.

Ridendo sempre, trasportata dall’ irriverenza "della grandezza, per la gioia d’avvilirla sotto la pompa officiale di quel costume, lo scosse, lo pizzicò, gridandogli: «Eh! va là, dunque, ciambellano!» che accompagnò con gran calci nel deretano; e quei calci, essa li slanciava di gran cuore fino nelle Tuileries, nella maestà della corte imperiale, torreggiante al di sopra della paura e dell’avvilimento di tutti. Ecco quello -che pensava della società.

Era la sua rivincita, un inconscio rancore di famiglia, ere.ditato col sangue.

Poi, una volta il ciambellano spogliato, e l’abito steso a terra, essa gli gridò di saltare, ed ei saltò; di sputare, ed ei sputo; gli gridò di calpestare quell’oro, quelle aquile, quelle decorazioni, ed ei le calpestò. Patatrac! non c’era più nulla, tutto crollava. Ella spazzava un ciambellano, come rompeva una boccetta ad una bomboniera, ne faceva una sudiceria, un mucchio di lezzo all’angolo d’un pilastro.

Frattanto, gli orefici avevano mancato di parola; il letto non fa pronto che verso la metà di gennaio.

Muffat, trovavasi appunto in Normandia, ov’era andato per vendere un ultimo avanzo del suo naufragio; Nana esigeva quattromila franchi in sul subito. Non doveva ritornare che fi dopodomani; ma avendo terminato l’affare, affrettò il suo ritorno, e senza nemmeno scendere in via Miromesnil andò direttamente al viale di Villiers.

Suonavano le dieci. Siccome aveva la chiave di una porti«cina che dava sulla via Cardinet, salì liberamente. Di su, nel «salotto, Zoè, che forbiva i bronzi, restò colpita al vederlo; e,