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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/434

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stata venti volte contessa o baronossa, se avessi acconsentito. Ebbene, ho rifiutato, perchè era ragionevole.... Ah! ne ho loro risparmiate delle sconcezze e dei delitti! Avrebbero rubato, assassinato, ucciso padre e madre. Io non aveva che da dire una parola, e non l’ho detta... Oggi tu vedi la mia ricompensa.... Gli è come Daguenet, al quale ho dato moglie, quello là; uno spiantato, a cui ho fatto una posizione stupenda, «dopo averlo tenuto gratis durante delle settimane. Ieri lo incontro, ei volta via la testa. Eh! va là, porcone! sono meno sconcia di te!

Ella si era rimessa a camminare su e giù, dando un pugno violento sopra un tavolino.

— Giuraddio! non è giusto! La società è fatta male. Sì dà addosso alle donne, quando sono gli uomini che esigono certe cose.... To’! posso ben dirti questo adesso: quando mi lasciava andare con loro, n’è vero? ebbene! non ci pigliava nessun gusto, ma proprio nessun gusto affatto. Anzi, la cosa mi seccava, parola d’onore! Allora, io ti domando un po’ se c’entro per qualche cosa ini tutto questo! Ah! sì, mi hanno ben fatta morir dalia noia! Senza di loro, caro mio, senza quello che fatto di me, io sarei in un convento a pregare il Signore, perchè ho sempre avuto della divozione.... E basta!

Dopo tutto, se ci hanno lasciato la borsa e la pelle, è colpa

loro!... Io, io non c’entro per nulla! — Certamente! disse Labordette convinto. Zoè introduceva’ Mignon; Nana lo ricevette gorridente;

aveva ben pianto, era finita. Ei la complimentò sulla sua

dimora, ancor caldo d’entusiasmo; ma essa lasciò scorgere che ne aveya abbastanza del suo palazzo; ormai sognava altra cosa: farebbe un dazar di tutto, uno di questi giorni.

Poi, mentre egli dava un pretesto alla sua visita, parlando di una rappresentazione a beneficio del vecchio Bosc, inchiodato in un seggiolone da una paralisi, ella mostrò gran compassione e prese due palchi. Tuttavia, Zoè avendo detto «che la carrozza aspettava la signora, domandò il cappello, e mentre ne annodava i nastri, raccontò l’avventura di quella povera Satin, poi soggiunse:

— Vado all’Ospitale... Nessuno mi da amata come lei. Ah!

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