Vai al contenuto

Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/446

Da Wikisource.

— Poveretta!.. l’altima volta che l’ho vista, è stato alla Gaité, nella grotta!... i

— Ah! la è cangiata, la è cangiata, ripetò Rosa Mignon, col suo sorriso di cupo abbattimento.

Due altre donne giunsero ancora: Tatan Néné e Luigia Violaine. Quest’altime, scorrevano il Grand-Hòtel da venti minuti, rimandate da un cameriere all’altro; avevano salito e disceso più di trenta ripiani.in mezzo ad una rotta di

viaggiatori, che s’affrettavano a lasciar Parigi, nel panico della guerra, e di quella commozione dei doulevards. Perciò, all’entrare si gettarono su delle sedie, troppo stanche per occuparsi della morta. Si faceva appunto un gran fracasso nella. camera attigua; si trascinavano bauli, si urtavano i mobili, in mezzo ad un rumore di voci che stritolavano sillabe barbare. Era una giovane coppia austriaca. Gaga narrava che, durante l’agonia, i vicini avevano giocato a rincorrersi; e siccome le due camere non erano separate che da una semplice porta chiusa, stabilmente, così si udivano ridere ed abbracciarsi quando si acchiappavano.

— Orsù, bisogna andarsene, disse Clarissa. Non la faremo risuscitare.... Vieni, Simona?

Tutte guardavano il letto colla coda dell’occhio, senza muoversi. Però si disponevano a partire, dando leggeri colpi sulle gonne gualcite. Lucia si era di nuovo appoggiata alla finestra, tutta sola; una tristezza a poco a poco le stringeva. come un gruppo la gola, come se una profonda malinconia fosse salita da quella folla che urlava.

Passavano ancora altre torce, scotendo faville; da lungi le masse spumeggiavano allungate nelle tenebre, simili a mandre condotte di nottetempo al macello; e quella vertigine, quella turba confasa, trasportata dalla corrente, esalava un terrore, un’infinita pietà di stragi future. Tutta quella gente si stordiva, le grida si spegnevano nell’ebbrezza della loro febbre, scagliandosi nell’ignoto, laggiù, dietre la cupa muraglia dell’orizzonte.

— A Berlino! a Berlinò! a Berlino!

Lucia si rivolse, s’addossò alla finestra, e pallida, pallida + — Mio Dio che cosa sarà di noi?