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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/95

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Saltavano, battevano le manine, gridando: «Vedremo la mamma recitare!.... Vedremo la mamma recitare!... Facevano un chiasso! un chiasso!

Mignon sorrideva con compiacenza, gli occhi inumiditi di paterna tenerezza.

— In teatro, continuò lui, erano così buffi, seri come uomini, si mangiavano Rosa con gli occhi, chiedendomi perchè la mamma avesse le gambe nude.

Tutta la tavola si mise a ridere.

Mignon trionfava, lusingato nel suo orgoglio paterno; adorava i piccini; non aveva che una cura, accrescer il sno peculio, amministrando, con una rigidezza da intendente infedele, il danaro che Rosa guadagnava al teatro e altrove.

Quando l’aveva sposata, lui, direttore d’orchestra d’un caffè ove lei cantava, s’amavano appassionatamente. Ora, rimanevano buoni amici. Era cosa intesa fra di loro. Lei lavorava più che poteva, con tutto il suo talento e tutttala sua bellezza; lui, aveva abbandonato l’archetto per vegliare sui di lei trionfi di artista e di donna. Non si sarebbe trovato un “matrimonio più placido e più borghese.

— Che età ha il maggiore? domandò Vandeuvres.

— Enrico ha nove anni, rispose Mignon; ma è uno di quei tometti!

Poi, canzonò Steiner: che non amava i bambini: e gli diceva in tono di placida audacia che’ se fosse padre non sciuperebbe il suo così da grallo. E, parlando, spiava il banchiere al disopra ie spalle di Bianca, per veder se combinasse qualcosa con Nana, Ma, da un po’, Rosa e Fauchery; i quali ciarlavano e ridevano molto d’accosto, gli urtavano i nervi.

Rosa, è da sperarsi, non sciuperà il tempo in simili sciocchezze.

In tal caso, per esempio, lui vi metterebbe riparo. E finiva un filetto di capriolo, tenendolo fra le sue mani belle, dal mignolo ornato di un diamante:

Si parlava sempre dei fanciulli

La Faloise, turbato dalla vicinanza di Gaga, le domandava notizie di sua figlia che aveva avuto il piacere di scorgere con lei alle Varietà. Lili stava bene, ma era ancora tanto