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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/99

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una meraviglia, un astro fiammeggiante che valeva milioni.

E quelle donne, pallide, gli occhi ardenti di desiderio allungavano la testa, citando gli altri re, gli altri imperatori che erano aspettati.

Tutti sognavano qualche capriccio regale, un patrimonio in paga d’una sola nottata.

— Dite su, caro mio, chiese Carolina Héquet a Vandeuvres, - che età ha l’imperatore di Russia?

— Oh! nessuna età, rispose il conte ridendo. Non c’è nulla da fare, ve ne prevengo.

Nana affettò di mostrarsi offesa. La parola sonava troppo dura, si protestò con un mortmorìo. Ma Bianca dava ragguagli sul re d’Italia, che aveva veduto una volta a Milano; non era punto bello, ma questo non impediva di avere tatte le donne e fu noiata quando Fauchery l’assicurò che Vittorio Emanuele non potrebbe venire.

Luisa e Léa parteggiavano per l’imperatore d’Austria. D’un — *ratto s’udì la piccola Maria Blond dire:

— Eccone uno vecchio e impresciuttito qual’è il re di Prussia! A Baden, dov’io era l’anno scorso, lo si incontrava sempre col conte di Bismark.

— To’! Bismark, interruppe Simona, l’ho conosciuto, io...

Un uomo amabilissimo.

— È quello-che dicevo ieri, sclamò Vandouvres; non volevano credermi.

E si occuparono a lungo di Bismark come della contessa Sabina. Vandeuvres ripeteva le stesse frasi. Per un momento si fu di nuovo nel salotto dei Muffat; solo le donne erano mutate. Appunto, si passò alla musica, Poi, Foucarmont, avendo accennato alla cerimonie della vestizione di cui tutta Parigi parlava, Nana, incuriosita, volle assolutamente dei ragguagli sulla signorina di Fougeray.

— O! povera fanciulletta! chiudersi viva in un sepolcro Basta, se era una vocazione!

Intorno alla tavola, le donne erano moltò intenerite, Giorgio, tediato di udir tutte quelle storie per la seconda volta, interrogava Daguenette sulle abitudini intime di Nana, quando la conversazione ricadde fatalmente sul conte di Bi-