Penombre/Meriggi/Nevicata

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Meriggi

IV.
NEVICATA

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Meriggi - Sospiri all'inverno Meriggi - E teco errando, pallida Sofia
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IV.


NEVICATA




Domus et placens uxor.


La bella neve! scendete, scendete,
     Leggiadri fiocchi danzanti nei cieli;
     Come perlucce coprite, pingete
     4I tetti, i tronchi, la mota e gli steli.

Dacchè l’ottobre, soffiando, spruzzando,
     Ingiallì tutta la vasta campagna,
     Fuor da’ miei vetri, ove, fievole urtando,
     8La farfalluccia del freddo si lagna,

Mi morîr cinque di rosa arboscelli,
     E spirò l’anima a Dio la violetta;
     Senza l’ammanto di viti i cancelli
     12Sembran soldati disposti in vedetta.

Pur questa notte una mano furtiva
     L’innaffiatoio rubommi in giardino!
     (Se fu per la fame che alcun lo rapiva,
     16Iddio nol vegga l’agreste bottino).

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Intirizzisco se schiudono l’uscio,
     Ma qui la stufa borbotta tepente:
     Oh benedetto il mio piccolo guscio,
     20Per me, nevata, sei tutta innocente!

Fa il tuo mestiere: scendete, scendete,
     Leggiadri fiocchi danzanti nei cieli;
     Come perlucce coprite, pingete,
     24I tetti, i tronchi, la mota e gli steli....

Della mia donna nel fervido cuore
     Aleggia sempre una brezza gentile,
     E quando ricco il poeta è d’amore
     28Anche il gennaio somiglia all’aprile.