Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/109
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Se già la compassione non avesse qualche fondamento nel timore di provar noi medesimi un male simile a quello che vediamo (perché l’amor proprio è sottilissimo, e s’insinua da per tutto, e si trova nascosto ne’ luoghi i piú reconditi del nostro cuore, e che paiono piú impenetrabili a questa passione). Ma tu vedrai, considerando bene, che c’è una compassione spontanea, del tutto indipendente da questo timore, e intieramente rivolta al misero.
* Baggeo deriva altresí dal latino. Vedi il mio Discorso sulla fama di Orazio. E il francese planer dal greco πλάνομαι, onde anche in latino le stelle erranti si chiamano planetae cioè errabundi; ed è ben verisimile che la parola francese sia derivata, non essendo probabile dal greco, da planari detto forse volgarmente in latino nello stesso senso. E nota in questo proposito i due participi palans, tis, e palatus, a, um (errante), segno certo di un antico verbo palari, fatto da πλάνομαι colla metatesi della λ (come da ἅρπω rapio da μορφὴ forma) e colla conseguente elisione della v. Buonus per bonus è in Frontone, e vedi le ortografie del Cellario e del Manuzio.
Da ἕρπω serpo, da ἅλς sal, da ἅλλω salio e salto (ora non si trova altro che ἅλλομαι), da ἡμι semi- (onde forse i francesi demi), da ὕδωρ sudor, benché con altro significato.
* L’ubbriachezza è madre dell’allegrezza, cosí il vigore. Che segno è questo? Perché l’ubbriachezza non cagiona la malinconia? Prima perché questa deriva dal vero e non dal falso, e l’ubbriachezza cagiona la dimenticanza del vero, dalla quale sola può nascere l’allegrezza. Secondo, che gli uomini nello stato di natura, cioè di vigore molto maggiore del presente, eran fatti per esser felici, e abbandonarsi alle illusioni, e vederle e sentirle come cose vive e corporee e presenti.
* Le parole come osserva il Beccaria (Trattato dello stile), non presentano la sola idea dell’oggetto significato, ma, quando piú quando meno,