Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1096

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[p. 400 modifica] e spesso continua imitazione della scrittura, dal misticismo della religion cristiana. Corruttela che è comune anche agli scrittori cristiani che non avevano [p. 401 modifica]punto che fare colla Palestina o con altri paesi, dove la lingua greca volgare fosse guasta da mescolanza di ebraico o d’altro dialetto propagato fra’ giudei ec., non erano giudei di stirpe ec. ec. Ma erano stranieri di setta e quindi anche barbari di gusto. Lascio la traduzione dei Settanta e il Nuovo Testamento. Le stesse cause di corruzione influirono pure sulla lingua e sullo stile de’ padri latini. Ma da queste, com’è naturale, si preservarono gli scrittori profani contemporanei, sí greci che latini, e non pochi degli stessi scrittori cristiani, o trattando materie profane o anche piú volte nelle stesse materie ecclesiastiche, secondo la coltura, gli studi e l’eleganza degli scrittori (27 maggio 1821).


*    Non si stimino esagerazioni le lodi ch’io fo dello stato antico e delle antiche repubbliche. So bene ancor io com’erano soggette a molte calamità, molti dolori, molti mali: inconvenienti inevitabili nello stesso sistema magistrale della natura; quanto piú negli ordini che finalmente sono, piú o meno, opera umana! Ma il mio argomento consiste nella proporzione e nel paragone della felicità, o, se vogliamo,