Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1299

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[p. 71 modifica] il precipuo conservatore delle antichità di una lingua. Aggiungete i dialetti vernacoli derivati dal latino, come i varii dialetti ne’ quali è divisa la lingua italiana. I quali ancor essi si sono mantenuti qual piú qual meno rozzi, com’è naturale ad una lingua non applicata alla letteratura o non sufficientemente e com’è naturale a una lingua popolarissima, e quindi tanto piú son vicini al loro stato primitivo. E trovasi effettivamente di molte loro parole, frasi ec. che derivano da antichissime origini. Quello che s’é perduto, per esempio, nella lingua italiana comune o in questo o quel vernacolo italiano o s’é alterato ec., s’é conservato in quell’altro vernacolo ec. E il loro esame comparativo deve infinitamente servire all’esame delle lingue latinomoderne, diretto a scoprire le ignote e primitive proprietà del latino antico. Aggiungete ancora la lingua portoghese, dialetto considerabilissimo della spagnuola. [p. 72 modifica]5o, La lingua latina cólta è incontrastabilmente meno varia, piú regolare, piú ordinata, piú perfetta della greca pur cólta. Facilmente si può vedere quanto ciò giovi e favorisca la ricerca della lingua latina incólta. Piú facilmente si vede, si trova, si cammina nell’ordine, che nel disordine. Aperta che vi siate nella lingua latina una strada, questa sola vi mena, e direttamente, alla scoperta d’infinite sue voci antiche. Le formazioni delle parole nella lingua latina, la fabbrica dei derivati e dei composti è per lo piú regolatissima, ordinatissima e uniforme