Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1398

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[p. 136 modifica] perché un numero non è sostanzialmente altro che una quantità di parti, né si può definire se non da queste, né ha veruna menoma qualità o forma, o modo di essere ec. indipendente da queste. L’assuefazione aiutata dalla bellissima invenzione che ho detto, fa che la mente umana a poco a poco si abiliti a concepire una quantità determinata, quasi prima delle sue parti e indipendentemente da loro, e discenda poi da quella a queste, se vuol meglio distinguere la sua idea ec., il che non si può mai se non nello spazio di tempo e non già nell’istante.

Il detto ritrovamento, o piuttosto arbitrario stabilimento [p. 137 modifica]di una scambievole relazione fra tutte le unità e le masse di unità ec., cioè, insomma, della ragione che fra noi e in tutti i popoli civili antichi e moderni è decupla, non solo fu aiutata dalla favella, ma non sarebbesi potuto stabilirla senza la favella.


*    Osservo che uno de’ principali vantaggi, anzi forse il solo, ma grande vantaggio del sistema di cifre numeriche dette arabiche, sopra quello delle cifre greche, ebraiche ec., ancor esso molto semplice e bello e bene immaginato, si è questo. Nelle cifre 10, 200, 3000 ec. le figure 1, 2, 3 esprimono ed indicano immediatamente la quantità delle diecine