Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/155

Da Wikisource.
Pagina 155

../154 ../156 IncludiIntestazione 16 settembre 2009 100% Saggi

154 156

[p. 261 modifica] Ma noi che abbiamo rigettato il sogno di Platone, conserviamo quello di un tipo immaginario del bello (vedi il discorso di G. Bossi nella Biblioteca Italiana). Ora l’idea della convenienza essendo universale, ma dipendendo dalle opinioni, caratteri, costumi, ec. il giudizio e il discernimento di quali cose convengano insieme, ne deriva che la letteratura e le arti, quantunque pel motivo sopraddetto siano soggette a regole universali nella sostanza principale, tuttavia in molti particolari debbano cangiare infinitamente, secondo non solamente le diverse nature, ma anche le diverse qualità [p. 262 modifica]mutabili, vale a dire opinioni, gusti, costumi ec. degli uomini, che danno loro diverse idee della convenienza relativa.

E similmente osservate quanto sia vano il pensare cosí assolutamente che la musica, perché diletta sommamente l’uomo, debba fare effetto sulle bestie.


*   Distinguete suono (sotto questo nome intendo ora anche il canto) e armonia. Il suono è la materia della musica, come i colori della pittura, i marmi della scoltura ec. L’effetto naturale e generico della musica in noi non deriva dall’armonia, ma dal suono, il quale ci elettrizza e scuote al primo tocco, quando anche sia monotono.

Questo è quello che la musica ha di speciale sopra le altre arti, sebbene anche un color bello e vivo ci fa effetto, ma molto minore. Questi sono effetti e influssi naturali, e non bellezza. L’armonia modifica l’effetto del suono, e in questo (che solo appartiene all’arte) la musica non si distingue dalle altre arti, giacché i pregi dell’armonia consistono nella imitazione della natura, quando esprimono qualche cosa, e in seguire quell’idea della convenienza dei suoni ch’è arbitraria e diversa in diverse nazioni. Ora il suono non è difficile che faccia effetto anche nelle bestie, ma non è necessario, e massimamente quegli stessi suoni che fanno effetto nell’uomo (quando vediamo anche tra gli uomini che certe nazioni si dilettano di suoni tutti diversi da’ nostri, e per noi insopportabili).