<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1577&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131206181024</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1577&oldid=-20131206181024
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1577 Giacomo LeopardiXIX secoloZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 243modifica] non può mai avere occhi insignificanti; quando anche gli occhi non esprimessero nulla, o fossero poco vivi in qualche persona, se l’animo di costei si coltiva, acquista una certa vita, divien furbo e attivo ec. ec., l’occhio parimente acquista significazione, e viceversa accade nelle persone d’occhio naturalmente espressivo, ma d’animo torpido ec. per difetto di coltura ec. ec.; nei diversi momenti della vita, secondo le passioni ec. che ci commuovono, l’occhio assume diverse forme, si fa piú o men bello ec. ec. Ora l’occhio, ch’è la parte piú significativa della forma umana, è anche la parte principale della bellezza (questo si può dimostrare con molte considerazioni). Un paio d’occhi vivi ed esprimenti penetrano fino all’anima e destano un sentimento che non si può esprimere. Questo si chiama effetto della bellezza, e questa si crede dunque assoluta; ma non v’ha niente che fare; egli è effetto della significazione, cosa indipendente dalla sfera del bello, e la bellezza principale dell’occhio, non appartenendo alla convenienza, non entra in quello che il filosofo considera come bello.