Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1586

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[p. 248 modifica] 1°, che il giovane senz’attività, il giovane domo e prostrato e incatenato dalle sventure ec., è nello stato precisamente il piú infelice possibile; 2°, che l’amor proprio non potendo mai veramente estinguersi, e i desiderii pertanto esistendo sempre [p. 249 modifica]con maggiore o minor forza, sí nel giovane che nel maturo e nel vecchio; lo stato al quale la generalità degli uomini e la natura immutabile inclina è sempre piú o meno il secondo; e quindi la migliore repubblica è quella che favorisce questo secondo stato, come l’unico conducente generalmente alla maggior possibile felicità dell’uomo, l’unico voluto e prescritto dalla natura, tanto per se stessa e primitivamente (come ho spiegato nella teoria del piacere), quanto anche oggidí, malgrado le infinite alterazioni della razza umana (29 agosto 1821).


*    La scienza non supplisce mai all’esperienza, cosa generalissima ed evidentissima. Il medico colla sola teorica non sa curar gli ammalati; il musico fornito della sola teoria della sua professione non sa né comporre né eseguire una melodia; il letterato che non ha mai scritto non sa scrivere; il filosofo che non