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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/189

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[p. 293 modifica] piaccia quando riesce inaspettata, in somma da che derivi il piacere della sorpresa considerata puramente come sorpresa, si spiega colla teoria della noia, esposta di sopra in questi pensieri. Perché l’uomo prova piacere ogni volta ch’é mosso potentemente, purché non dal timore o dal male. Perché poi il piacere inaspettato riesca ordinariamente maggiore dell’aspettato, [p. 294 modifica]si spiega, parte colla detta ragione, parte con quella che ho notata p. 73. E vedi, se vuoi, Montesquieu Essai sur le goût. Des plaisirs de la surprise, Amsterdam 1781, p. 386: Du je ne sais quoi, p. 394; progression de la surprise p. 398.


*   L’affettazione ordinariamente è madre dell’uniformità. Da ciò viene che sazia ben presto. In tutti gli scritti di un gusto falso e affettato, come in tante poesie straniere, come nelle poesie orientali, osservate che voi sentirete sempre un senso di monotonia, come guardando quelle figure gotiche che dice Montesquieu, l. c.. Des Contrastes p. 383. E questo quando anche il poeta o lo scrittore abbia cercato la varietà a piú potere. Ragioni: 1°, L’arte non può mai uguagliare la ricchezza della natura, anzi vediamo quante varietà svaniscano quando l’arte se ne impaccia, come nei caratteri e costumi e opinioni dell’uomo e in tutto il gran sistema della natura umana già pieno di varietà, sia nelle idee e nell’immaginazione sia nel materiale, ed ora dall’arte reso tanto uniforme. Cosí dunque l’affettazione; 2°, L’affettazione continua è una uniformità da se sola, cioé in quanto è una qualità continua dell’opera d’arte. Non dite che in questo caso anche la naturalezza continua dovrebbe riuscire uniforme: 1°, la naturalezza non risalta, né stanca,