Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1896

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[p. 429 modifica] convengo che sia facilissima, perch’è facilissimo il non attenderci, il non istudiar la lingua e il non possederla, come si fa; e che sia piú difficile oggidí lo scriver bene la nostra lingua che qualunque altra. Dico però ch’ella nella natura della sua stessa perfezione antica contiene i principii essenziali di conservazione; che la sua vera indole porta con se gli elementi della sua durata; ed in modo che laddove le altre lingue si corromperanno prestissimo, la nostra (quando vi si ponga l’osservazione che bisogna) potrà sempre conservarsi qual era o piuttosto ritornar tale.

Il moderno diviene antico, e tuttociò che oggi è antico fu moderno. Cosí che l’esser moderna la formazione del francese o del tedesco non proverà altro se non che la loro corruzione sia piú lontana, non già ch’elle non sieno soggette a corruzione. Di piú, il moderno diviene antico tanto piú presto, quanto piú il mondo si avanza, perché la sua marcia si accelera in proporzione del suo avanzamento.

Quello che bisogna osservare si è gli elementi e la natura di ciò che forma