Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2212

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[p. 109 modifica] lingua (2 dicembre 1821).


*    Non si pensa se non parlando. Quindi è certissimo che quanto la lingua di cui ci serviamo pensando è piú lenta, piú bisognosa di parole e di circuito per esprimersi, ed esprimersi chiaramente, tanto (in proporzione però della rispettiva facoltà ed abitudine degl’intelletti individuali) è piú lenta la nostra concezione, il nostro pensiero, ragionamento e discorso interiore, il nostro modo di concepire e d’intendere, di sentire e concludere una verità, conoscerla, il processo della nostra mente nel sillogizzare e giungere alle conseguenze. Nella maniera appunto che una testa poco avvezza a ragionare piú lentamente tira da premesse evidenti e ben concepite e legate ec. una conseguenza parimente manifesta (il che accade tuttodí negli uomini volgari ed è cagione della loro poca ragionevolezza, della loro piccolezza, tardità nell’intendere le cose piú ovvie, piccolezza, volgarità, oscurità di