Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2352

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[p. 187 modifica] va fatto, alle sole lettere radicali. E notate che gran parte di questi nomi o verbi sono di prima necessità (come il verbo essere, la parola uomo, padre, madre ec.), o rappresentano idee affatto primitive nelle lingue. E parecchie di tali voci sascrite si trovano anche corrispondere alle analoghe greche, ma effettivamente meno che alle latine, e forse in minor numero. Che segno è questo dunque, se non che la lingua latina conserva assolutamente piú numerosi e piú chiari della greca i vestigii della remotissima antichità, della sua remotissima condizione e forse della sua sorgente? Giacché le relazioni avute dal Lazio coll’India sono tanto antiche che si perdono nella caligine e sono ignote alla storia. Aggiungete che tali parole ec., essendo [p. 188 modifica]essendo di prima necessità ed uso, dimostrano non una semplice, né recente relazione avuta con quelle parti, ma un’antichissima derivazione o comunione di origine con quei popoli e quelle lingue. E le dette parole sono assolutamente proprie e primitive della lingua latina, non già forestiere né recenti né ascitizie ec. E nessuno le può credere o derivate dall’India