Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2477

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[p. 264 modifica] Dico buoni in questo senso, giacché non entro nell’arte del pensare ec. E quel che dico de’ prosatori dico anche de’ poeti, colle stesse restrizioni e quanto al modo di trattare e significare le cose immaginate: ché l’invenzione e l’immaginazione in se stesse e assolutamente considerate appartengono a un altro discorso.

Fatto sta che oggi tutti sanno come vada fatto, e niuno sa fare. Niuno sa fare perfettamente, e pochissimi passabilmente. E gli ottimi scrittori moderni di qualunque lingua o tempo appena si possono paragonare all’ultimo de’ buoni antichi. O se gli agguagliano in qualche parte o qualità o se anche li vincono, sottostanno loro grandemente in altre parti, e nell’effetto dell’insieme e nel complesso delle qualità spettanti all’arte del ben comporre e ben enunziare i propri sentimenti e formare un discorso. Siccome per l’opposto non è sí mediocre scolare di rettorica, il quale abbia pur letto la rettorica del Blair e non ne sappia, quanto al modo e alla ragione del ben comporre, piú di Cicerone.