Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2583
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lei (25 luglio, dí di S. Giacomo maggiore 1822).
* Adesso chi nasce grande, nasce infelice. Non cosí anticamente, quando il mondo abbondava e di pascolo (cioè di spettacolo e trattenimento) e di esercizio e di fini e di premi all’anime grandi. Anzi a quei tempi era fortuna il nascer grande come oggi il nascer nobile e ricco. Perocché, siccome nella monarchia quelli che nascono di grande e ricca famiglia ricevono le dignità, gli onori, le cariche dalla mano dell’ostetrice (per servirmi di un’espressione di Frontone, ad Verr., l. II, ep. 4a, p. 121), cosí né piú né meno accadeva anticamente ai grandi e magnanimi e valorosi ingegni. I quali nelle circostanze, nell’attività e nell’immensa vita di quei tempi, non potevano mancare di svilupparsi, coltivarsi e formarsi; e sviluppati, formati e coltivati non potevano mancar di prevalere e primeggiare; come oggidí possono esser certi di tutto il contrario.