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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2676

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*   La statue de Telesilla (famosa poetessa d’Argo, e guerriera, salvatrice della sua patria) fut posée sur une colonne, en face du temple de Vénus; loin de porter ses regards sur des volumes représentés et placés à ses pieds, elle les arrête avec complaisance sur un casque qu’elle tient dans sa main, et qu’elle va mettre sur sa tête (Pausan, II, 20, p. 157). Même ouvrage, l. c., p. 338. Cosí potrebb’essere rappresentata la nazione latina, la nazion greca e tutta l’antichità civile: inarrivabile e inarrivata nelle lettere e arti belle, e pur considerante l’une e l’altre come suoi passatempi ed occupazioni secondarie, guerriera, attiva e forte (25 febbraio 1823).


*   Gli scrittori greci piú eleganti ed attici e antichi sogliono usare la voce φησὶ per φασὶ nel significato di aiunt, è fama, on dit, il singolare invece del plurale (forma ellittica per φησι τις uom dice, altri dice). Cosí noi volgarmente tutto giorno, e non solo noi [p. 371 modifica]nel parlare, ma eziandio gli scrittori nostri, massime del trecento, usiamo dice per dicono, altri dice, l’uom dice, un dice (on dit). Passavanti, edizione veneziana del Bortoli, p. 251. E cosí dice che fa il Leone. Mi ricordo di aver trovato questa frase anche in altri trecentisti, e mi par senza fallo nelle Vite dei Santi Padri. Quest’uso che noi abbiamo comune cogli antichissimi e piú eleganti e puri scrittori greci per qual mezzo ci può esser venuto se non per quello dell’antico