Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2807

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[p. 4 modifica] sugli avvenimenti ch’erano passati o dovevano passare sotto gli occhi dello spettatore, piangeva le miserie dell’umanità, sospirava, malediceva il vizio, eseguiva la vendetta dell’innocenza e della virtú, la sola vendetta che sia loro concessa in questo mondo, cioè l’esecrare che fa il pubblico e la posterità gli oppressori delle medesime; esaltava l’eroismo, rendeva merito di lodi ai benefattori degli uomini, al sangue dato per la patria (vedi Orazio, Arte Poetica, v.193-201). Questo era quasi lo stesso che legare sulla scena il mondo reale col mondo ideale e morale, come essi sono legati nella vita: e legarli drammaticamente, [p. 5 modifica]cioè recando questo legame sotto i sensi dello spettatore, secondo l’uffizio e il costume del poeta drammatico, e quanto è possibile al dramma di rappresentare quello che è. Questo era personificare le immaginazioni del poeta, e i sentimenti degli uditori e della nazione a cui lo spettacolo si rappresentava. Gli avvenimenti erano