Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3153

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[p. 213 modifica] tanto interessi, non avesse riguardo di far cadere ed esagerare la compassione quasi unicamente sopra i nemici de’ greci suoi compatriotti, a’ quali scriveva, i quali non istimavano gran fatto la generosità verso il nemico, anzi apprezzavano la qualità opposta; e che i poeti moderni abbiano fatto ed espressamente esclusa la compassione dal grado d’interesse finale, abbiano per lo piú evitato di farne cader piú che tanta sopra i nemici della parte e dell’Eroe da lor presi a lodare (la compassione per Clorinda nella Gerusalemme non dava scrupolo al Tasso, perch’ei la fa morir convertita, e nel medesimo canto la scuopre per cristiana di genitori e di nazione; sí ch’ella cade in ultimo, secondo l’intenzione finale del poeta, sopra una cristiana) ec. ec. In verità egli sarebbe stato credibile, e certo egli avrebbe dovuto accadere, tutto l’opposto.

1o, Quella raffinatezza dell’amor proprio e della facoltà di sentire, la quale è necessaria perché la compassione trovi luogo nell’animo umano,