Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3292

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[p. 298 modifica] Il che si trova essere appunto il contrario. Ma non già quanto all’amor proprio. Perocché l’amor proprio è veramente maggiore assai ne’ fanciulli e ne’ giovani che ne’ maturi e ne’ vecchi, maggiore negli uomini sensibili e immaginosi che ne’ torpidi.1 I fanciulli, i [p. 299 modifica]giovani, gli uomini sensibili sono assai piú teneri di se stessi che nol sono i loro contrarii. Nella stessa guisa discorrasi dei deboli rispetto ai forti e simili. Cosí generalmente furono gli antichi rispetto ai moderni, e i selvaggi rispetto ai civili, perché piú forti di corpo, piú forti ed attivi e vivaci d’animo e d’immaginazione (sí per le circostanze fisiche, sí per le morali), meno disingannati, e insomma maggiormente e piú intensamente viventi (Dal che seguirebbe che gli antichi fossero stati piú infelici generalmente de’ moderni, secondo che la infelicità è in proporzion diretta del maggiore amor proprio, come altrove ho mostrato: ma l’occupazione e l’uso delle proprie forze, la distrazione e simili cose, essendo state infinitamente maggiori in antico che oggidí; e il maggior grado di vita esteriore essendo stato anticamente piú che in

Note

  1. Che l’amor proprio sia maggiore ne’ fanciulli e ne’ giovani che nell’altre età, segno n’é quella infinita e sensibilissima tenerezza verso se stessi, e quella suscettibilità e sensibilità e delicatezza intorno a se medesimi che coll’andar degli anni e coll’uso della vita proporzionatamente si scema, e infine si suol perdere.