Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3334

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[p. 323 modifica] da’ nazionali e che loro veniva alla penna spontanea, ben da loro assai volte (come da Cicerone ) raffinata, riformata, accresciuta, perfezionata, ma non mai per [p. 324 modifica]solo studio appresa, per solo studio quasi ricreata. Al quale immenso travaglio ed alla continua difficoltà di scrivere e perfettamente scrivere in una tal lingua, ancor dopo appresa, formata e posseduta, è quasi impossibile trovare un pensatore originale, un gran filosofo, un uomo di genio e di grande immaginazione, che si assoggetti; o che assoggettandocisi, si conservi in se stesso e ne’ suoi scritti, pensatore, filosofo originale, senza di che sarebbe inutile l’esservisi assoggettato. Non altrimenti che siano inutili allo scopo di dare all’Italia lingua e letteratura moderna propria, coloro che oggi si sforzano di scrivere in buono italiano, da’ quali è rimota ogni sorta di pensiero, non solo nuovo ma moderno, e che avendo a nominar qualche cosa moderna la nominano o accennano copertamente, e avendo talvolta a mostrare qualche conoscenza, qualche idea di quelle che i nostri antichi non avevano, si fanno un pregio e un dovere di non farlo che dissimulatamente, fingendosi