[p. 347 modifica] costumi latini e alle lettere latine con esse lingue introdotte o conservate: di modo che detta lingua non riportò tali vittorie, solamente come cólta e perfetta per se, ma come congiunta ed appartenente ai cólti e civili costumi, opinioni e lettere latine. Perocchè, come ho detto, sempre ch’ella ne fu disgiunta, cioè dovunque la civiltà e letteratura latina, e l’uso del viver latino, o non s’introdusse, o non si mantenne, o scarsamente s’introdusse o si conservò; né anche s’introdusse la lingua latina, come in Germania, o non si mantenne, come accadde in Inghilterra. E ciò si vede non solo in queste parti d’Europa, che non ammisero la civiltà latina per eccesso di barbarie, o che non ammettendola, restarono barbare; ma eziandio in quelle dove una civiltà ed una letteratura indigena escluse la forestiera, in quelle che non ammettendo i costumi né le lettere latine, restarono però, quali erano, civili e letterate, cioè nelle nazioni greche. Le quali non ricevendo l’uso del viver latino, non ricevettero neppur la lingua, benché la sede dell’impero