Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3424

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[p. 379 modifica] diletto: sono gl’istrumenti e le voci, che presso noi sono raffinate e perfette, queste coll’esercizio, coll’arte ec., quelli colle tante invenzioni e perfezionamenti ec. Alla perfetta qualità di questi organi unita l’arte di adoperarli perfettamente, cioè di trarne de’ suoni piú grati ec. che non ne trarrebbe chi non avesse alcun’arte; unitavi di piú l’arte di accordare insieme questi organi nel modo ch’é naturalmente il piú grato agli orecchi (come l’arte di mescolare e temperare i sapori); ne risulta una dolcezza ec. che a’ barbari riesce affatto nuova, e che perciò produce in essi un piacer sommo ed effetti mirabili; piacere ed effetti che niente hanno da far col bello, perché niente colla convenienza, se non con quella ch’é relativa alla naturale disposizione degli orecchi, e che tanto appartiene al bello, quanto la grata mescolanza de’ sapori, ch’é una convenienza dello stessissimo genere dell’armonia musicale. Con queste osservazioni si spiegheranno ancor bene, e meglio che in alcun altro modo, moltissimi