Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/893

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[p. 246 modifica] eternamente egoista, la società, per conseguenza, non può essere ordinata al ben comune, cioè sussistere con verità, se l’uomo non diventa egoista di essa società, cioè della sua nazione o patria, e quindi naturalmente nemico delle altre. E per tutte queste ragioni, ed altre che ho spiegato altrove, dico e segue evidentemente che la società ed esisteva fra gli antichi, ed oggi non esiste.


     3°, Come senz’amor patrio non c’è società, dico ancora che senz’amor patrio non c’è virtú, se non altro, grande, e di grande utilità. La virtú non è altro insomma, che l’applicazione e ordinazione dell’amor proprio (solo mobile possibile delle azioni e desiderii dell’uomo e del vivente) al bene altrui, considerato quanto piú si possa come altrui, perché in ultima analisi, l’uomo non lo cerca o desidera, né lo può cercare o desiderare se non come bene proprio. Ora, se questo bene altrui è il bene assolutamente di tutti, non confondendosi questo mai col ben proprio, l’uomo non lo può cercare. Se è il bene di pochi, l’uomo può cercarlo, ma allora la virtú ha poca estensione, poca influenza, poca utilità, poco splendore, poca grandezza. Di piú, e per queste stesse ragioni, poco eccitamento e premio, cosí che è raro e difficile; giacché siamo da capo, mancando allora o essendo poco efficace lo sprone che muove l’uomo ad abbracciar la virtú, cioè il ben proprio. Talché anche per questo capo